Questa Folaga quasi totalmente bianca (aveva gli occhi, le zampe e alcune parti del piumaggio nere e quindi non poteva considerarsi totalmente albina bensì solo parzialmente) è comparsa nelle cave di Casei Gerola il 15 luglio 1998 ed era probabilmente un giovane dell’anno nato poco distante.
Tuttavia risultava piuttosto difficile stabilire con precisione l’età di quell’individuo proprio per via del particolare piumaggio. Nei quattro anni a seguire il manto di piume non è rimasto candido, con il sopraggiungere della “vecchiaia” sono spuntate alcune penne nere sui fianchi. Curiosamente abbiamo condiviso questa Folaga con le cave di Castelletto di Branduzzo (PV), dove la osservava Flavio Ferlini in primavera e dove probabilmente era nata e si riproduceva.
Si riporta qui il calendario delle presenze a Casei Gerola:
- 1998. Arrivata il 15 luglio, presente con 150 folaghe fino al 31 dicembre.
- 1999. Ultima segnalazione invernale il 12 febbraio, tornata dal 5 ottobre fino al 31 dicembre, altre 100 folaghe presenti.
- 2000. Ultima segnalazione invernale il 5 marzo, tornata dal 24 agosto fino al 31 dicembre, altre 150 folaghe presenti.
- 2001. Ultima segnalazione il 10 febbraio, tornata dall’8 agosto fino al 22 novembre, ultima data d’osservazione.
Negli ultimi tempi la “folaga bianca” non pareva più essere in gran forma, era ormai visibilmente un esemplare invecchiato, è quindi probabile che abbia concluso in quel periodo la sua vita. Il piumaggio anomalo di questa folaga (e di conseguenza la possibilità di riconoscere lo stesso individuo), oltre che un attrazione per il giovane Parco, è stato molto utile per comprendere qualcosa sui movimenti di questa specie: molte volte si osserva per lungo tempo il solito numero di animali e non ci si rende conto che gli individui possono cambiare e ruotare nel corso delle stagioni.
Un caso di aberrazione cromatica: l’albinismo.
Esistono diverse tipologie di anomalie nella colorazione del corpo di un animale, la causa delle quali è da ricercarsi in una scarsa od in un’eccessiva produzione di pigmenti da parte dell’organismo. Nel primo caso (ipoproduzione dei pigmenti), a seconda della quantità di sostanze coloranti prodotte, hanno origine l’isabellismo, il leucismo e l’albinismo; viceversa quando i pigmenti sono presenti in quantità eccessiva (iperproduzione) si verificano il melanismo od il più raro eritrismo. L’anomalia può riguardare la totalità o solo alcune parti dell’animale (anomalia parziale).
Quando è totale la colorazione atipica riguarda tutte le parti del corpo, quindi, per un uccello, le penne ma anche le parti nude (zampe, becco, occhi). Nei casi di albinismo totale i pigmenti sono del tutto assenti, come detto, anche nelle parti nude. Queste però non appaiono bianche come il resto del corpo ma, per via dei capillari presenti in prossimità della superficie, assumono una colorazione rosa. Entrando nello specifico della Folaga descritta in questa pagina, possiamo quindi asserire che si trattava di un esemplare solo parzialmente albino. Infatti, come appare evidente anche dalla foto, alcune penne non erano bianche ma presentavano la tipica colorazione nera della specie, inoltre anche occhi e zampe erano scuri.
Bibliografia. Festari I. “Quaderni di Birdwatching” vol. 3, 2000